Il futuro delle pre-pagate: largo alle Crypto card
Alla fine è arrivata, dopo qualche settimana di trepidante attesa, la mia prima Crypto-card.
Viene emessa dall’exchange Crypto.com, è una pre-pagata su circuito VISA ma con una marcia in più: restituisce una percentuale dell’importo pagato in criptovaluta, semplicemente strisciandola o usandola online.
Tipi di carte e caratteristiche
La carta viene rilasciata in diversi colori che corrispondono al livello di deposito di criptovaluta (quella nativa dell’exchange si chiama CRO): si parte dalla blu, che non richiede alcun deposito, subito dopo la rossa con un deposito di 2.500 CRO (circa 175€ alla quotazione attuale), poi abbiamo il gruppo da 25.000 CRO che comprende il colore verde e indigo, il gruppo da 250.000 CRO con i colori rosa e argento e infine, per i veri crypto-VIP, la obsidian, che richiede un deposito di 2.500.000 CRO, cioè la bellezza di 175.000€.
Ulteriore benefit: a partire dalla blu, la richiesta, il canone di utilizzo e la spedizione a domicilio sono gratutiti; salendo con gli altri colori si hanno, invece, sempre maggiori sconti e facilitazioni commerciali.
Perché una carta crypto? Vantaggi e finalità
La pre-pagata Crypto.com si propone di eliminare, o quantomeno ridurre, il gap tra valuta tradizionale e criptovalute. Per ricaricarla si usano euro, che possono provenire sia da un normale accredito tramite bonifico bancario SEPA, sia dall’exchange tramite vendita di una o più criptovalute depositate sul nostro wallet.
La comodità risiede nel fatto che abbiamo tutto nella stessa piattaforma, quindi è semplicissimo passare dal mondo fiat al mondo crypto e viceversa. Si, perché con un paio di tocchi sul cellulare, gli stessi euro si possono usare, invece che per pagare, anche per comprare criptovalute.
Altra caratteristica importante della carta è quella citata in apertura: il cashback, cioè la restituzione di una percentuale dell’importo pagato. La percentuale varia, ancora, in funzione del colore: si parte da un 1% per la blu, un 2% per la rossa, il 3% con la verde/indigo, il 5% con la rosa/argento e l’8% usando la obsidian. E qui rientramo in campo crypto, infatti gli importi stornati vengono immediatamente convertiti in CRO e accreditati sul wallet.
Anche i CRO che abbiamo eventualmente depositato per richiedere la carta non rimarranno infruttiferi, ma pagheranno un interesse addirittura del 10% annuo, accreditato settimanalmente con altri CRO. E’ facile quindi intuire che noi potremo o accumulare crypto (e relativi interessi) confidando in un loro incremento di valore nel tempo, o venderli, man mano si accumulano, usando gli euro ricavati dalla vendita per pagare nuovi acquisti.
Anche l’occhio vuole la sua parte: estetica di una crypto carta
Il materiale con cui è fatta non è una banale plastica ma una futuristica lamina di alluminio satinato che dà una piacevole sensazione di solidità ogni volta che la si prende in mano.
Dei colori abbiamo già parlato ma devo ancora aggiungere che le tutte le tonalità risaltano sull’alluminio in maniera davvero diversa rispetto al PVC plastico a cui siamo abituati, senza contare che è anche molto più ecosostenibile.
Il logo, un esagono che racchiude un leone stilizzato, rafforza l’idea di esclusività, di luxury associata alla carta.
Conclusioni
Una vera rivoluzione quella di Crypto.com nel modo di intendere le carte di pagamento, con un occhio alla facilità d’uso e un altro alle nuove opportunità offerte dallo scambio di valore digitale. Sono certo che ne compariranno sempre di più, anzi sono già curioso di vedere come risponderà la concorrenza!